Combattere la cellulite

Combattere la cellulite

Combattere la cellulite

Autore: Dott. Oreste Di Mattei  25/06/2020

Identificata con il termine scientifico di panniculopatiaedemato fibrosa è una patologia infiammatoria che affligge gran parte della popolazione femminile. Non dipende soltanto dal peso, ma anche da fattori genetici ereditari (razza bianca, sesso femminile e familiarità), fattori ormonali (l’azione degli estrogeni nel periodo fertile) e dallo stile di vita quotidiano condotto.

 In altri termini, la cellulite si ha quando si verifica un’alterazione del tessuto connettivale adiposo accompagnata da un’ipertrofia delle cellule e dall’accumulo di liquidi e tossine metaboliche negli spazi interstiziali. Le cellulite, che si manifesta con il tipico aspetto di pelle a buccia d’arancia, si sviluppa per alcune cause di diversa natura.

I fattori principali, oltre a quelli di natura genetica, sono da rintracciareinnanzituttoin una idratazione scarsa o insufficiente, che comporta la ritenzione idricadell’acqua e delle sostanze di scarto e nell’assenza di una corretta alimentazione accompagnata dall’esercizio fisico.Procedendo con ordine, possiamo afferma che la ritenzione idrica è una delle più comuni e diffuse cause della cellulite; ciò avviene perché molte donne tendono a bere poco.

  •  Bere molta acqua

Il primo fattore da considerare è iniziare a bere di più: l’acqua aiuta infatti ad espellere le tossine, permette ai tessuti di rimanere idratati ed elastici e pulisce gli organi.In sostituzione o combinazione all’ acqua, vanno bene anche il tè verde, tisane drenanti e depurative e succhi ricchi di bromalina, come quello di ananas o di pompelmo, rigorosamente privi di zuccheri aggiunti. Un consiglio utile proveniente da molti nutrizionisti è quello di bere la mattina appena sveglie e a digiuno un bicchiere un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone.

  •  Seguire una dieta equilibrata

 Anche l’alimentazione incide ovviamente sul corretto funzionamento delle funzioni metaboliche.E’ fondamentale, quindi, assumere i giusti nutrienti e principi biologici per depurare l’organismo. Al bando, ovviamente, alcolici e superalcolici. Per rafforzare il tessuto connettivo, responsabile dell’aspetto del derma, è utile assumere alimenti contenenti zinco, silicio, vitamina C e vitamina E, indispensabili per la salute della pelle.

Dovrebbero poi essere eliminati dalla dieta i cibi molto grassi, quelli precotti, cibi ricchi di sale o di zuccheri, così come si dovrebbe fare a meno di consumare cibi conservati, in scatola, in salamoia o sotto sale,insaccati, affettati,formaggi stagionati e snack salati.Si può abbondare, invece, confrutta e verdura di stagione, legumi, cibi integrali e pesce, specialmente se quello azzurro ricco di acidi grassi essenziali come gli omega 3. Una nota a parte merita il sale: il sodio favorisce l’infiammazione dei tessuti adiposi che si traduce in ritenzione idrica e gonfiore,e di conseguenza si consiglia sempre tagliare sul consumo del sale, imparando a consumarne in quantità ridotteo con alcuni accorgimenti utili per ridurre l’assorbimento di sodio da parte degli alimenti, tra i qualiaggiungere il sale all’acqua della pasta solo a fine cottura. Un buono stratagemma può essere quello di iniziare ad insaporire i piatti con sostituti del sale come gli aromi freschi, le erbe e le spezie da cucina. Anche le modalità di cottura influiscono sul corretto assorbimento degli alimenti e sul metabolismo dei grassi. Occorre evitarefritture e soffritti,optando per modalitàdi cottura povere di grassi, cucinando per esempio al forno, alla griglia, al cartoccio, al vapore o in umido.  Ai grassi saturi vanno preferiti quelli insaturi come l’olio extravergine di oliva – da utilizzare per insaporire al posto di burro, pancetta, lardo, strutto e panna.

 Bisogna tener d’occhio anche il consumo degli zuccheri, limitando i dolci alle occasioni ed evitando le bibite zuccherate pre-confezionate. Ciò non significa rinunciare a tutto, ma consumare gli alimenti in modo consapevole e responsabile, conoscendone le caratteristiche e le implicazioni nello sviluppo della cellulite.

  •   Utilizzare creme e olii anticellulite

Un’altra buona pratica è quella di ricorrere a creme ed olii formulati cioè con alcuni principi sviluppati per contrastare a livello superficiale l’insorgere degli inestetismi classici della cellulite.

La loro efficacia dipende, oltre che dalla formulazione dei prodotti, dalla costanza con la quale vengono utilizzati (si consiglia di applicare scrub, fanghi, gel o creme anticellulite ogni sera dopo la doccia) e dal massaggio che deve accompagnare l’applicazione del prodotto: non occorre specificatamente essere dotati di tecniche ben precise; quello che conta è effettuare un movimento circolare dal basso verso l’alto che va a stimolare e riattivare la microcircolazione delle zone interessate dalla cellulite.

  •  Praticare la (giusta) attività fisica

Muoversi, si sa, fa molto bene al nostro organismo, perché tonifica le strutture muscolari del corpo, migliora le funzionalità respiratorie e cardiovascolari, contribuisce ad una corretta postura e migliora il metabolismo.

Se si vuole eliminare la cellulite esistono però alcuni sport ed esercizi più indicati, sia per la tipologia di attività richiesta, sia per le zone coinvolte durante il lavoro.

Primo fra tutti il nuoto, lo sport con il più alto potere tonificante, coinvolge e sollecita in modo costante durante l’allenamento tutto il corpo e consente di migliorare la micro-circolazione diminuendo la sensazione di pesantezza alle gambe che spesso affligge numerose donne. In alternativa a qualche seduta di nuoto si può praticare in palestra l’acquagym, e bruciare a ritmo di musica con esercizi aerobici fino a 400 calorie in un’ora.

Per chi non ama l’acqua, altrettanto valide sono le camminate a ritmo sostenuto, meglio se all’aria aperta e in montagna con l’ausilio dei bastoni (600 cal/ora), e il walking, praticato su specifiche pedane inclinate che vengono messe in moto dal ritmo delle falcate.

  •  Ricorrere a specifici trattamenti estetici

 Quando la cellulite assume proporzioni vaste, o per eliminarla in modo più drastico, si può ricorrere ai numerosi trattamenti estetici non invasivi che, al contrario di interventi di chirurgia estetica come la liposuzione, non comportano rischi per la salute o conseguenze post seduta.

Tra questi, vale la pena nominare alcuni dei più richiesti: la radiofrequenza, la cavitazione, la mesoterapia, la criolipolisi e la endermologie. Nella radiofrequenza è possibile ridurre la cellulite e risanare i tessuti mediante l’azione delle onde elettromagnetiche, propagate attraverso uno specifico macchinario. Queste, se somministrate in più sedute (a seconda dello stadio degli inestetismi), hanno la capacità di bruciare i grassi e, al tempo stesso, di stimolare la produzione di nuove fibre collagene grazie al calore propagato. In tal modo, non si agisce solo sulla cellulite ma anche sul rimodellamento dei tessuti circostanti, che in risposta alla stimolazione risulteranno più tonici, compatti ed elastici.

La cavitazione, definita da molti “liposuzione non chirurgica” agisce, invece, meidiante un sistema ad ultrasuoni che è in grado di sciogliere il grasso delle cellule adipose che compongono la cellulite, disperdendolo nelle urine. Sebbene si tratti anche in questo caso di un trattamento non chirurgico, occorre prestare la massima attenzione quando si decide di sottoporsi a questo trattamento poiché può rivelarsi molto potente e causare un eccessivo svuotamento delle zone interessate.

Con la mesoterapia si iniettano sotto la cute dei farmaci in grado di curare la cellulite come una vera e propria malattia dermatologica. Questi farmaci sono in grado di riattivare la circolazione ed eliminare l’infiammazione dei tessuti.

Tra i trattamenti più recenti, infine, troviamo la criolipolisi– che sfrutta l’azione delle temperature particolarmente basse per annientare le cellule adipose.

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Per approfondimenti rivolgersi al medico specialista.

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