Autore: Pasquale Ambrosio
Revisione: 21/10/2020
Nel corso degli ultimi decenni la medicina estetica ha subito un profondo processo evolutivo che ha permesso a questa disciplina di imporsi ed affermarsi ad un pubblico sempre più vasto. I trattamenti, in particolare, hanno beneficiato dei progressi della ricerca e delle innovazioni tecnologiche passando dagli invasivi metodi di qualche decennio fa ai moderni dispositivi che tendono a conciliare i risultati con trattamenti indolore e poco invasivi.
Le terapie iniettive intradermiche come i filler o la mesoterapia hanno a lungo rappresentato il confine con la chirurgia estetica ma, seppur minima, l’invasività di questa tipologia di trattamenti ha scoraggiato molti pazienti non precisamente a proprio agio quando si parla di infiltrazioni sottocutanee. Una risposta concreta è giunta con l’introduzione dell’elettroporazione, una tecnica indolore e non invasiva che ha saputo ritagliarsi velocemente uno spazio importante in questo campo.
Cos’è l’elettroporazione
L’elettroporazione è un trattamento che consiste nell’applicazione di un campo elettrico ai tessuti attraverso la cute al fine di aumentarne la permeabilità. Caratteristica principale di questa tecnica applicata alla medicina estetica risiede nell’azione che la corrente elettrica esercita sui pori, allargandoli e permettendo il passaggio di farmaci, cosmetici ed altre sostanze che normalmente verrebbero infiltrate, grazie all’aumento momentaneo della permeabilità dei tessuti.
L’elettroporazione viene impiegata in biologia molecolare, per introdurre sostanze specifiche in una cellula. La tecnica dell’elettroporazione è considerata una valida alternativa al metodo classico di somministrazione dei farmaci per via orale o iniettiva. Questo tipo di trattamenti non sono da confondere con ionoforesi e jontoforesi benché in parte utilizzino un principio di fondo condiviso.
La prima applicazione, nel campo della biologia molecolare, risale al 1991 mentre le applicazioni negli altri campi della ricerca medica hanno preso piede nel corso dei primi anni del nuovo millennio quando il consolidamento di questa tecnica permise di ottenere risultati notevoli contro disturbi del sistema immunitario, tumori, disturbi del metabolismo nonché malattie cardiovascolari.
Le applicazioni nel campo della medicina estetica furono sviluppate, invece, a partire dalla fine della prima decade del 2000 fino a diventare una soluzione diffusa nel corso degli ultimi anni. In medicina estetica questa tecnica trova ampia applicazione nella cura degli inestetismi legati alla cellulite, all’adiposità localizzata, nel rassodamento del seno e dei glutei nonché per smagliature e linfodrenaggio.
In particolare, nella cura del viso questa tecnica assicura risultati ottimali nel contrasto alle rughe, nel recupero del tono della pelle, per la risoluzione delle dicromie cutanee ed in generale con i segni del naturale invecchiamento. Anche contro l’acne, e le antiestetiche cicatrici che ne derivano, l’elettroporazione si è dimostrata una valida alternativa ai rimedi tradizionali.
Elettroporazione e medicina estetica
In medicina estetica l’elettroporazione viene utilizzata con lo stesso principio di fondo delle applicazioni in microbiologia ovvero per permettere alle sostanze di penetrare nella pelle, nello specifico nelle cellule, ed essere assorbite in profondità, permettendo risultati importanti per diversi inestetismi del corpo. Considerando le indicazioni terapeutiche del trattamento le aree di maggiore applicazione sono cosce, glutei, addome, braccia, viso, collo e décolleté.
Il trattamento segue un indirizzo fortemente personalizzato, in quanto ogni paziente necessita di un approccio specifico a seconda del problema, dell’area da trattare e dell’entità dell’inestetismo stesso. Anche le sostanze utilizzate divergono da caso a caso e sono definite nell’ambito di un più ampio programma di trattamenti concordati con il proprio medico estetico. È il medico estetico, difatti, ad occuparsi del processo di valutazione del problema, determinare le condizioni generali del paziente e pianificare dei trattamenti da eseguire.
Le sostanze utilizzate nell’elettroporazione
Molte delle sostanze utilizzate per i trattamenti sono generalmente le stesse utilizzate per la tecnica filler e comunque necessariamente idrosolubili e a basso peso molecolare. L’efficacia di queste sostanze è amplificata dalla immediata ricezione da parte delle cellule dei tessuti che produce effetti positivi già dai primi trattamenti e per un periodo maggiore rispetto alle tecniche tradizionali.
L’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi; il suo utilizzo in medicina estetica è finalizzato a ridare alla pelle l’originale consistenza e tonicità ed è uno dei principali attori nella lotta all’invecchiamento cutaneo. Nell’elettroporazione il suo intervento è determinante al pari del collagene e della fospidina, quest’ultima capace di stimolare la produzione di nuovo collagene ed elastina. Le cellule staminali vegetali, i peptidi e gli aminoacidi essenziali e ramificati sono anch’esse importanti sostanze largamente utilizzate nell’elettroporazione.
L’efficacia di questo trattamento è legata proprio alla possibilità di far giungere i farmaci, ed in genere tutte le sostanze utilizzate in questa tecnica, direttamente nei tessuti permettendo un maggiore assorbimento ed una maggiore efficacia rispetto alla fisiologica dispersione legata all’assunzione per via orale o attraverso iniezione. I trattamenti, inoltre, sono indolori e privi di lunghi tempi di degenza.
Applicazioni dell’elettroporazione
L’elettroporazione è indicata per il trattamento sia del viso che del corpo. Per quanto riguarda il viso, viene eseguita per il trattamento di:
- Rughe e linee sottili;
- Borse e occhiaie;
- Acne;
- Lassità cutanee;
- discromie cutanee;
- Macchie.
Nel corpo, viene impiegata per il trattamento di:
- Cellulite;
- Adiposità localizzate;
- Pelle a buccia d’arancia;
- Smagliature;
- Tonificare;
- Rimodellare;
- Rassodare seno e glutei;
- Lassità della cute.
Elettroporatore: il dispositivo per la medicina estetica
Il macchinario utilizzato è un elettroporatore. Il macchinario origina campi elettrici a basso voltaggio, e grazie all’ausilio di un impedenziometro (macchinario utilizzato per la determinazione della composizione corporea) è possibile determinare con esattezza la tensione dell’impulso elettrico necessario nella zona di trattamento. La macchina principale è collegata ad un manipolo che ha il compito di distribuire la corrente sulla pelle e contemporaneamente rilasciare il cosmetico. Grazie alla formazione del campo elettrico la sostanza rilasciata dal manipolo viene attratta all’interno dei tessuti e trattenuta con maggiore efficacia.
Il trattamento
Il trattamento non prevede particolari indicazioni per il paziente ed è eseguito ambulatorialmente senza alcuna necessità di ricovero. Il primo importante passaggio è rappresentato da una profonda detersione della pelle e la preparazione della stessa attraverso dermoabrasione o esfoliazione degli strati superficiali per permettere un maggiore assorbimento delle sostanze che tonificheranno e rigenereranno la pelle del paziente.
Le sedute hanno una durata variabile a seconda dall’area da trattare e generalmente vanno dai 20/30 minuti per il viso ai 50/60 minuti per le altre zone del corpo. I risultati sono visibili già dopo il primo trattamento e generalmente dopo la quinta seduta offrono un quadro esaustivo sul risultato finale. Il numero dei trattamenti dipende dall’inestetismo curato e mediamente va dai 6 ai 10. È consigliato, di solito, effettuare 2 sedute a settimana mentre per il mantenimento è sufficiente una sola seduta al mese.
Il costo generale del trattamento non è di facile determinazione sebbene l’esborso totale delle sedute sia solitamente molto contenuto rispetto ad altri tipi di trattamenti e soprattutto in rapporto ai risultati che si possono raggiungere. Il trattamento viene offerto, spesso, in pacchetti che riducono ulteriormente il prezzo.
I risultati dell’elettroporazione
I trattamenti con elettroporazione, come visto, offrono risultati ben visibili sin dal primo trattamento tuttavia, in alcuni casi e a secondo dell’inestetismo da curare, è necessario aspettare almeno 5 sedute per ottenere un risultato esteticamente soddisfacente. Un ulteriore vantaggio di questa tecnica è rappresentato dalla possibilità di correggere più inestetismi e stimolare le cellule cutanee in diversi processi di rigenerazione. Questo tipo di risultato è maggiormente visibile attraverso un uso combinato delle sostanze al fine di orientare il trattamento su diverse problematiche della cute.
I risultati ottenibili sono di:
- biorivitalizzazione;
- ringiovanimento cutaneo;
- tonificazione;
- miglioramento dell’elasticità cutanea.
L’elettroporazione e combinazioni con altri trattamenti
L’elettroporazione può essere utilizzata in combinazione con altre tecniche ed altri trattamenti specifici per la cura della pelle e dei suoi inestetismi. È stato rilevato, infatti, che gli effetti benefici sulla pelle siano considerevolmente amplificati con trattamenti multipli e che i risultati si preservino per un periodo maggiore rispetto ai singoli interventi.
I principali trattamenti che possono essere abbinati all’elettroporazione sono:
- la cavitazione medica;
- la radiofrequenza;
- i massaggi linfodrenanti;
Le controindicazioni e gli effetti collaterali del trattamento
Successivamente al trattamento è possibile che si presentino degli effetti collaterali passeggeri, che svaniscono, solitamente, nell’arco di una giornata. Nella maggior parte dei pazienti, tuttavia, non vengono rilevati effetti secondari importanti o degni di nota.
I possibili effetti collaterali sono:
- rossore o lieve eritema;
- leggero sapore metallico in bocca;
L’elettroporazione è fortemente controindicata per alcune categorie di soggetti come:
- cardiopatici;
- portatori di pace-maker;
- portatori di apparecchi acustici e similari;
- donne in gravidanza;
- pazienti con impianti dentari o protesi metalliche nella zona da trattare.
Fonti
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.