Carbossiterapia

Carbossiterapia

Carbossiterapia

Autore: Perra Simona  08/07/19


La carbossiterapia è un trattamento non chirurgico e minimamente invasivo utilizzato in medicina estetica. Il trattamento prevede la somministrazione di anidride carbonica allo stato gassoso tramite un macchinario collegato ad un ago sottilissimo. La somministrazione avviene per via sottocutanea o intradermica.

La carbossiterapia nasce negli anni 30 in Francia, dove veniva utilizzata per il trattamento di arteriopatie obliteranti. Infatti, l’anidride carbonica somministrata agisce sulla circolazione, aumentandone il flusso. Aumenta, inoltre, la pressione sanguigna.

L’anidride carbonica è un gas che viene prodotto naturalmente dal nostro corpo come risultato del metabolismo cellulare e della respirazione. Per tale ragione non causerebbe reazioni allergiche.

 

A cosa serve la carbossiterapia

La carbossiterapia viene utilizzata, a scopi estetici, per il trattamento di:

  • Cellulite o “Panniculopatia edemato-fibro-sclerotica”: l’azione ossigenante e sul microcircolo dell’anidride carbonica permette un miglioramento sugli accumuli adiposi responsabili degli inestetismi della cute. 
  • Adiposità localizzate: il meccanismo della carbossiterapia ha una duplice azione, diretto e indiretto. È diretto a causa del trauma causato dall’ago sugli adipociti. È indiretto perché stimola i processi ossidativi dovuti all’aumento di biodisponibilità dell’ossigeno.
  • Ringiovanimento cutaneo: l'aumento della circolazione locale migliora l'idratazione e il tono della cute.

 

Come si svolge la carbossiterapia

Il trattamento viene svolto ambulatorialmente, la paziente viene fatta sdraiare su un lettino e il medico effettua le iniezioni in determinati punti strategici. Si avvertirà un leggero bruciore che andrà affievolendo man mano che si va avanti con le sedute (dimostrazione che il trattamento sta avendo efficacia).

Gli aghi utilizzati sono estremamente sottili, circa 0.3mm. Vengono inseriti nel derma e liberano la C02 che influenza il metabolismo dei lipidi per via dell’effetto Bohr. L’effetto Bohr in sostanza provoca un aumento della biodisponibilità dell’ossigeno necessario per l’ossidazione lipidica.
L’anidride carbonica successivamente passa dal sangue e viene espulsa per via respiratoria.

 

L'azione della carbossiterapia

L’anidride carbonica messa in circolo tramite la carbossiterapia esercita diverse azioni:

  • Sulla circolazione: causando una vasodilatazione aumenta la velocità e l’ossigenazione del flusso sanguigno e favorisce la dilatazione dei capillari compressi dalle adiposità localizzate.
  • Sul grasso: svolge un’azione lipolitica sui grassi perché aumenta la quantità di ossigeno, come spiegato precedentemente.
  • Sulla cute: provoca un’ossigenazione dei tessuti e il miglioramento del microcircolo. Inoltre, agisce sui fibroblasti, stimolandoli alla produzione di collagene e fibre elastiche. Questo provoca un miglioramento della condizione della pelle.

 

Dopo il trattamento di carbossiterapia

Innanzitutto, il numero delle sedute a cui ci si deve sottoporre dipende dall’inestetismo da trattare. Generalmente, un numero di sedute compreso tra 8 e 12 risulta essere ideale.

Dopo il trattamento si potranno manifestare sensazioni di:

  • gambe pensanti
  • piccoli lividi in corrispondenza della puntura

L’anidride carbonica è atossica ed essedo una sostanza prodotta anche dal nostro corpo non vi sono preoccupazioni per la sua tollerabilità.

 

Esistono controindicazioni per la carbossiterapia?

Il trattamento di carbossiterapia presenta controindicazioni nei casi in cui i pazienti presentino determinate condizioni o patologie. Generalmente, è sconsigliato sottoporsi al trattamento se si soffre di una o più delle seguenti condizioni cliniche:

  • Grave Insufficienza respiratoria, renale, epatica o  cardiaca
  • Grave ipertensione arteriosa
  • Anemia grave
  • Trombosi arteriose, tromboflebiti e flebotrombosi
  • Pregresso ictus cerebrale
  • Aritmie cardiache
  • Embolie
  • Gravidanza


Gli effetti collaterali della carbossiterapia

La carbossiterapia ha effetti collaterali lievi e di scarsa entità, che si risolvono in poco tempo e sono:

  • lieve dolore locale
  • ecchimosi
  • crepitio sottocutaneo

 

La carbossiterapia, non solo per il trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate

La carbossiterapia viene utilizzata in medicina estetica per trattare anche altre parti del corpo. La carbossiterapia viene utilizzata per il viso, collo, décolleté e mani.

 

Carbossiterapia e occhiaie

Ad esempio, uno dei suoi utilizzi riguarda il trattamento delle occhiaie. Le occhiaie non sono un vero inestetismo della pelle, ma possono comportare disagi a chi le presenta. Per questo motivo, spesso, la carbossiterapia viene indicata per il trattamento delle occhiaie. Mantiene luminosa e tonica la pelle e, ossigenando i tessuti e aumentando il flusso sanguigno, permette di eliminare i segni della stanchezza.

Carbossiterapia per il viso, come funziona?

La carbossiterapia si utilizza per il viso perché permette di realizzare un “lifting dolce”. Come viene effettuato? Innanzitutto, è bene specificare che la carbossiterapia prima di un trattamento estetico è un trattamento medico, nel senso che bisogna rivolgersi esclusivamente a medici esperti per avere la sicurezza di non incorrere in rischi inutili. La certezza di rivolgersi ad un medico assicura il trattamento migliore per il proprio inestetismo.

Nel viso, la carbossiterapia, viene effettuata inserendo il piccolo ago esattamento un millimentro sotto la ruga nel derma. Si procede dunque all’insufflazione dell’anidride carbonica (C02). Questo provoca un enfisema superficiale di piccole dimensioni che viene assorbito molto velocemente.

Affinché i risultati siano visibili e duraturi saranno necessarie più sedute.

 

 

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Per approfondimenti rivolgersi al medico specialista.

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