La pillola anticoncezionale può favorire l’insorgere della cellulite?

16 Marzo 2021

La pillola anticoncezionale può favorire l’insorgere della cellulite?

Autore: Dott. Dott.ssa Guerrini Stefania

Molte donne che assumono pillola anticoncezionale riportano quali effetti avversi aumento di peso, gonfiori, ritenzione idrica e cellulite. La pillola può favorire l’insorgere della cellulite, ma alcuni accorgimenti possono minimizzare il problema.

La pillola anticoncezionale è un farmaco a base di ormoni femminili: la formula classica o combinata contiene estrogeni e progestinici, mentre la cosiddetta “minipillola” è a sola base di progestinici. Il farmaco può essere prescritto dal medico per diversi scopi: può essere richiesto in primis dalla paziente come metodo contraccettivo, oppure può essere necessaria a risolvere problematiche ormonali, che compaiono spesso in età adolescenziale. Acne, ciclo irregolare, cisti ovariche, ipertricosi (eccesso di peluria) ed altre problematiche legate agli ormoni possono richiedere la pillola come terapia o come coadiuvante di una terapia.

Nonostante le pillole di ultima generazione siano state formulate con un dosaggio ormonale sempre più basso, ancora molte donne che ne fanno uso lamentano la comparsa di effetti avversi legati all’ aumento del peso corporeo, della ritenzione idrica, e di conseguenza una più alta predisposizione alla comparsa della cellulite. Tanto che, quando il farmaco non costituisce parte di una terapia, molte donne scelgono di optare per un altro metodo contraccettivo perché hanno paura di ingrassare o smettono dopo appena qualche mese, non appena iniziano a vedere anche solo degli accenni di aumento di peso, ritenzione idrica o cellulite.

L’aumento di peso legato all’utilizzo della pillola anticoncezionale è da attribuire quasi esclusivamente alla ritenzione idrica, ma ovviamente non è detto che si verifichi in tutte le donne che ne fanno uso, perché possono influire sia il tipo di pillola, sia la predisposizione genetica, così come il grado di tolleranza personale alla specifica composizione del farmaco. A volte infatti, basta cambiare tipo di pillola ed il problema si risolve da solo.

La ritenzione idrica è da attribuirsi in questo caso agli ormoni contenuti nella pillola anticoncezionale ed in particolare agli estrogeni, che sono gli stessi che provocano i classici gonfiori nel periodo premestruale. L’aumento degli ormoni porterebbe infatti a dei problemi nella microcircolazione sanguigna, che a sua volta influenza quella linfatica, deputata al corretto drenaggio dei liquidi e delle tossine nell’organismo. Uno squilibrio potrebbe quindi causare un drenaggio non efficiente, per cui liquidi e tossine si accumulano nei tessuti, in particolare negli spazi interstiziali tra cellula e cellula, formando edemi. Al contempo questa situazione può favorire l’instaurarsi di una lieve infiammazione nel tessuto connettivo e nel pannicolo adiposo sottocutaneo, e di conseguenza favorire la comparsa della cellulite.

 La ritenzione idrica e la cellulite quindi non sono la stessa cosa, sebbene spesso vengano confuse o utilizzate come sinonimi l’una dell’altra, ma la prima è senza dubbio un fattore che può favorire la comparsa della seconda. La presenza di edemi nel tessuto sottocutaneo è infatti considerato la base del primo stadio della cellulite, nel quale la tipica pelle a buccia d’arancia è visibile solo se si comprime la pelle tra due dita. Non è detto però che la ritenzione idrica abbia per forza come naturale evoluzione la cellulite: se il problema è trattato adeguatamente, esso è completamente reversibile.

 
Ritenzione idrica e cellulite: le differenze

Partendo dalle caratteristiche, come già descritto la ritenzione idrica è una situazione caratterizzata dal ristagno di liquidi e tossine nei tessuti, e più in particolare negli spazi interstiziali tra cellula e cellula. Le cause sono state individuate principalmente in un eccesso di estrogeni, alimentazione scorretta ed eccessiva sedentarietà.

La cellulite è invece una condizione più complessa. L’inestetismo è infatti causato da alterazioni a carico del tessuto connettivo e del pannicolo adiposo sottocutaneo. Le cause sono le stesse della ritenzione idrica, unite ad una predisposizione genetica. Il ristagno di liquidi e tossine nei tessuti causa uno stato di infiammazione che porta ad una degenerazione degli adipociti, che si gonfiano fino a scoppiare e rilasciare il grasso in essi contenuto nello spazio circostante, cosa che non fa altro che aumentare a sua volta lo stato infiammatorio. Anche il tessuto connettivo risente della situazione, e infatti si ispessisce formando dei tralci che delimitano dei setti, chiamati setti fibrosi retraenti. Retraenti perché mentre il grasso fuoriuscito dagli adipociti tende ad espandersi verso l’esterno, i setti fibrosi tirano al contrario la pelle verso l’interno: è così che si formano i buchini e gli avvallamenti che caratterizzano la cosiddetta “buccia d’arancia”. Nella zona interessata dalla cellulite la pelle infatti non è più liscia, ma simile alla buccia di un agrume.

 

La cellulite può poi evolvere progressivamente in vari stadi che di volta in volta sono sempre meno trattabili. Una condizione di ritenzione idrica o di cellulite al primo stadio sono invece completamente reversibili, se trattate in modo adeguato. Un primo approccio al problema è quello di  agire sulle cause principali modificabili, che sono per lo più alimentazione e sedentarietà.

 

Per favorire il drenaggio dei liquidi è importante bere molta acqua e consumare giornalmente frutta e verdura, cibi naturalmente ricchi di acqua, vitamine ed antiossidanti. Limitare invece il sale e gli alimenti troppo sapidi, perché il sale contiene sodio e un eccesso di sodio, oltre a favorire l’aumento della pressione sanguigna, favorisce anche la ritenzione di liquidi. Sono utili invece alimenti ricchi di potassio, come ad esempio le banane o le patate.

 

La sedentarietà favorisce notevolmente il ristagno dei liquidi negli arti inferiori per cui è importante muoversi: va bene anche una camminata a passo sostenuto mezz’ora al giorno per stimolare la circolazione e aiutare così il sistema linfatico a drenare liquidi ed eliminare tossine.

 

La pillola estroprogestinica e cellulite che relazione c'è?

La pillola estroprogestinica è stata indubbiamente un presidio medico che ha avuto  un notevole impatto a livello sociale, ma , purtroppo non è scevra  da effetti collaterali, quali un incremento ponderale determinato  da un aumento dell'appetito soprattutto a favore dei carboidrati e dalla ritenzione idrica dovuta alla terapia ormonale stessa. Queste prerogative sono valide quasi per tutte le donne comprese quelle di giovane età e non in sovrappeso.

Pertanto è fondamentale, che il loro ginecologo di fiducia sia particolarmente attento e scrupoloso nel personalizzare la terapia, previa indagine ematochimica ed accurata raccolta anamnestica della paziente con particolare riguardo alle abitudini di vita(dieta, attività sportiva, fumo, abbigliamento ,ecc.) ed alla familiarità concernente le patologie vascolari e/o tromboemboliche.

Un aumento di peso è direttamente proporzionale  alla assunzione di una elevata quantità di estrogeni, che nelle vecchie formulazioni di pillola era molto elevato e pertanto  la ritenzione idrica ne era notevolmente correlata. In breve una pillola che contiene  50 microgrammi di estrogeni  fa ingrassare più di una pillola che ne contiene 35.

Quindi, ribadisco, l'assunzione  del farmaco va modulata a seconda della paziente.


La ricerca farmaceutica si è da tempo orientata  verso una pillola che riduce al minimo gli effetti secondari  legati al sovrappeso. Attualmente ,sul mercato, sono presenti diversi tipi di farmaco tutti a basso quantitativo di estrogeni o contenenti estrogeni naturali.

Molti studi condotti su contraccettivi orali di vecchia generazione  avevano portato a scoprire  che in  alcuni casi la pillola fa ingrassare perché determina una resistenza insulinica ossia  l'aumento di questo ormone subito dopo i pasti.

La resistenza insulinica causa un aumento  ponderale perché  contribuisce al rallentamento  del metabolismo, all'accumulo di adipe dei tessuti ed ad un aumento dell'appetito.

Se nonostante la scelta di un contraccettivo orale a basso  contenuto estrogenico la paziente ingrassa ugualmente, è opportuno sottoporla ad una indagine ematochimica accurata al fine di stabilire se si è in presenza di una resistenza all'insulina.

Alcuni anni fa è stata immessa sul mercato una pillola che che non fa ingrassare o che, più precisamente  promette di non dare effetti collaterali in termine  di un aumento della ritenzione idrica e di impatto sulla resistenza insulinica.

Questo nuovo contraccettivo orale è stato formulato con un dosaggio estrogenico  inferiore rispetto alle pillole che l'avevano preceduta.

Ma è, soprattutto, il tipo di progesterone che contiene (drospirenone) a far sostenere a molti esperti  del settore , che sia  veramente questa la pillola che non fa ingrassare.

Il drospirenone sembra, infatti, avere scarsa interazione con la resistenza insulinica.


Va comunque ricordato che la cellulite è una patologia cronica multifattoriale con grande implicazione del microcircolo. Pertanto non esiste una terapia medica risolutiva, ma si possono ovviare i sintomi e favorire qualche beneficio estetico.

 
Come contrastare la cellulite?

Per contrastarla  bisogna innanzitutto modificare le abitudini di vita favorendo una dieta sana con un limitato apporto glicolipidico e salino ed introducendo 2 lt di acqua nelle 24 ore; praticare con regolarità attività sportiva o in alternativa è sufficiente una camminata giornaliera di mezz'ora; ridurre l'uso di indumenti troppo costrittivi e di scarpe strette e/o con tacco alto; sarebbe, inoltre, utile eliminare il fumo.

Considerando che il fegato, quale organo emuntore  viene messo a dura prova sia dall'uso di farmaci, sia da una dieta non propriamente sana bisogna aiutarlo utilizzando una terapia detox con poche gocce giornaliere di tintura madre di cardo mariano, tarassaco e carciofo. Mentre per ridurre la ritenzione idrica si possono utilizzare  farmaci drenanti contenenti la linfa di betulla, la centella asiatica, le vitamine C,E,B2,B6,B12, acido folico, magnesio, zinco, selenio, biotina, vitamina D , in aggiunta ad eventuali rimedi omeopatici come l'hamamelis e la thuya.

Utili i linfodrenaggi manuali.

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