Stretching gambe

06 Giugno 2022

Stretching gambe

Autore: Ambrosio Pasquale

Lo stretching è stato, a lungo, uno strumento utilizzato in ambito sportivo con una diffusione bassa nel grande pubblico. Oggi, invece, lo stretching viene praticato da un gran numero di persone, anche non sportivi, e con molteplici finalità. Pensare allo stretching come ad un complemento di chi pratica sport è un errore soprattutto se consideriamo l’enorme varietà di esercizi di stretching disponibili e le loro finalità.

L’importanza dello stretching diventa sempre più evidente nella società contemporanea dove, con la nascita delle nuove professioni digitali, la sedentarietà ha evidenziato criticità a carico di muscoli e ossa tanto da far diventare lo stretching un palliativo indispensabile. Al contrario dell’esercizio fisico, lo stretching può essere eseguito da chiunque, non richiede particolari attrezzature e non comporta rischi per la salute.


Che cos’è lo stretching gambe

Con il termine stretching, con il significato in inglese di “allungare”, “stirare”, si intendono una serie di pratiche orientate all’allungamento e allo stiramento dei muscoli allo scopo di favorire una maggiore flessibilità e mobilità. Esistono svariati tipi di stretching (ad esempio statici, dinamici) che hanno modalità d’azione e finalità differenti oltre che rivolgersi a zone del corpo diverse.


Quando si deve fare lo stretching

È stato ampiamente dimostrato che la mancanza di attività fisica è alla base, o è concausa, di una lunga serie di patologie. Oltretutto, l’inattività, non permette all’organismo di affrontare al meglio anche i disturbi più comuni, come una semplice infezione del raffreddore, o gli eventi fisiologici e naturali come l’invecchiamento.

Lo stretching dovrebbe essere eseguito ogni giorno, a prescindere dall’attività fisica svolta; una routine da intramezzare al lavoro e alle altre abitudini quotidiane. Prima e dopo l’attività fisica, invece, lo stretching è da considerarsi indispensabile al fine di ridurre i rischi di infortunio e permettere una maggiore efficienza muscolare.


Quali sono i benefici dello stretching

I benefici dello stretching sull’organismo sono molteplici, sotto diversi punti di vista. L’effetto immediato è quello diretto ai muscoli che aumentano la propria elasticità e che consentono, dunque, una migliore capacità di movimento. Non bisogna sottovalutare, inoltre, i benefici a tendini e strutture cutanee, al sistema nervoso, alla circolazione nonché allo stress fisico e psicologico.

Lo stretching ha benefici su:

  • Muscoli e tendini
  • Articolazioni
  • Capacità di movimento
  • Attenuazione delle malattie degenerative
  • Stress fisico
  • Stress mentale
  • Circolazione sanguigna
  • Sistema nervoso
  • Capacità polmonare
  • Pressione arteriosa.


Tipologie di stretching

Le tipologie di stretching più note sono:

  • Stretching dinamico

Lo stretching dinamico è caratterizzato da una oscillazione graduale per arrivare alla massima possibilità di movimento e flessibilità dell’arto. Questo tipo di stretching è concepito per non creare danni ai tessuti molli.

  • Stretching statico

Lo stretching statico consiste nel portarsi al massimo allungamento del muscolo e mantenere la posizione per un determinato tempo. È una modalità di stretching ideale per i neofiti grazie al limitato rischio di infortuni.

  • Stretching attivo

Lo stretching attivo prevede l’allungamento di un muscolo mediante la sollecitazione del muscolo antagonista.

  • Stretching passivo

Questa modalità di stretching è praticata con l’ausilio di assistenza esterna per raggiungere la massima estensione muscolare

  • Stretching balistico

Lo stretching balistico è paragonabile allo stretching dinamico, tuttavia comporta un movimento continuo di rimbalzo per raggiungere la massima estensione muscolare con i conseguenti rischi per eventuali infortuni.

  • Stretching PNF o Propriocettivo

Lo stretching PNF è una tipologia di stretching dinamico con allungamento passivo e chiamata in causa di specifici recettori localizzati all’interno dei muscoli che entrano in funzione per evitare lesioni allo stesso muscolo con un meccanismo noto come riflesso miotatico inverso.

  • Stretching isometrico

È una tipologia di stretching simile al PNF con contrazioni da mantenere per un periodo maggiore. È da considerarsi come esercizio complesso e rischioso soprattutto se eseguito in fase di sviluppo, a distanza ravvicinata e senza l’adeguata conoscenza ed esperienza.

  • Stretching isolato attivo

È una tipologia di stretching abbastanza recente che sfrutta la contrazione del muscolo antagonista per agire sul gruppo di muscoli chiamati all’allungamento. Le sequenze devono essere brevi e veloci con posizionamenti massimi di 2 /3 secondi.


Rischi dello stretching

La validità dello stretching prima dell’attività fisica per evitare infortuni è messa in dubbio da un folto gruppo di scienziati. Tuttavia, rimane un dato di fatto che lo stretching aiuti i muscoli a mantenere una certa elasticità e li prepara, riscaldandoli, allo sforzo fisico. Sia in fase di riscaldamento che defaticamento lo stretching è importante per scongiurare infortuni ai muscoli ed ai tendini.

Lo stretching può diventare rischioso per la salute dei tessuti se praticato con movimenti bruschi e non tolleranti delle capacità estensive dei muscoli e dei tendini. Inoltre, alcune tecniche di stretching devono essere eseguite da persone esperte o con l’assistenza di istruttori qualificati per evitare di danneggiare i muscoli e gli altri tessuti.



Fonti:

  • Robert Anderson, Stretching, Edizioni Mediterranee, 2022.
  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.
  • Antonio Paoli et al, Principi di metodologia del fitness. Elika; 2016.

Gli argomenti contenuti in questo sito sono elaborazioni d'informazioni che non intendono sostituire il rapporto diretto tra medico e paziente.
Per approfondimenti rivolgersi al medico specialista.

Contattaci per ricevere informazioni