Cellulite nodulosa: cos’è e come trattarla in medicina estetica

12 Marzo 2021

Cellulite nodulosa: cos’è e come trattarla in medicina estetica

Autore: Dott. Dott.ssa Pasquini Paola


La cellulite nodulosa rappresenta uno degli stadi evolutivi più avanzati, quando oltre alla buccia d’arancia si percepiscono al tatto dei noduli sottocutanei. Come può essere trattata in medicina estetica?

La cellulite o PEFS (Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica) è un inestetismo del tessuto cutaneo, caratterizzato da alterazioni a carico del pannicolo adiposo e del tessuto connettivo sottocutaneo, che portano alla comparsa di buchini e avvallamenti che danno alla pelle il cosiddetto aspetto a “buccia d’arancia”: la cute, nelle aree interessate, non è più liscia ma simile, per l’appunto, alla buccia dell’agrume.

 

Le cause della cellulite sono molteplici: coinvolgono genetica, ormoni, alimentazione e stile di vita. I principali indagati sono gli estrogeni, ossia gli ormoni femminili, e questo spiegherebbe in parte anche il perché le donne sono più colpite dalla cellulite rispetto agli uomini. Si stima infatti che più del 90% degli individui di sesso femminile si sia trovato nella vita a combattere con questo inestetismo, mentre negli uomini esso è molto meno frequente.

 

Un eccesso di estrogeni può causare dei problemi nella microcircolazione, il che rende a sua volta più difficoltoso il drenaggio e l’eliminazione di liquidi e tossine da parte del sistema linfatico. Un drenaggio non efficiente porta al ristagno dei liquidi negli spazi interstiziali tra cellula e cellula, con conseguente formazione di edemi. Allo stesso tempo si possono creare delle situazioni di micro infiammazione, che porta delle alterazioni a livello delle cellule che compongono il pannicolo adiposo sottocutaneo e il tessuto connettivo. Più queste condizioni permangono nel tempo, e più la cellulite progredisce attraverso i vari stadi.

 

L’inestetismo può colpire un po’ tutte, non solo le donne in sovrappeso ma anche le “magre”. Essa infatti si può presentare come una condizione generalizzata oppure sotto forma di cuscinetti adiposi ossia accumuli di grasso, generalmente su fianchi, cosce e glutei. Questo non vuol dire che sovrappeso e sedentarietà non siano condizioni predisponenti: un’alimentazione sana e un’attività fisica costante sono due fattori molto importanti per prevenire e contrastare la cellulite.

 

Cellulite: come si forma la “buccia d’arancia”?

 

Partiamo dalla definizione scientifica di cellulite, ossia l’acronimo PEFS. Pannicolopatia, perché interessa principalmente il pannicolo adiposo sottocutaneo; Edemato, termine che descrive la situazione di ristagno di liquidi e tossine nei tessuti a causa di un drenaggio poco efficiente; Fibrosclerotica sta invece ad indicare l’ispessimento delle fibre collagene del tessuto connettivo.

 

Si parte quindi da una infiammazione delle cellule adipose, causata principalmente dal ristagno dei liquidi nei tessuti. Tali cellule perdono gradualmente funzionalità e degenerano fino a scoppiare, rilasciando il grasso in esse contenuto ed eventuali tossine ivi accumulate nel tessuto circostante. Questo porta delle alterazioni anche a carico delle fibre collagene che formano il tessuto connettivo, che si ispessiscono formando dei tralci di tessuto, che andranno a delimitare dei setti all’interno dei quali si accumula il contenuto degli adipociti.

 

I grassi rilasciati nel tessuto dagli adipociti degenerati tenderanno ad erniare verso l’alto, trovandosi compressi tra due setti fibrosi successivi, che sono definiti invece retraenti, perché tirano il tessuto cutaneo verso il basso. Già così nel sottocute si formano dei buchini e degli avvallamenti che vanno a caratterizzare la “buccia d’arancia”, ma con il progredire della situazione le fibre collagene ispessite andranno ad inglobare gli adipociti degenerati formando dei veri e propri noduli, percettibili al tatto e talvolta dolorosi. Parliamo già di uno stadio più avanzato della cellulite, definita per l’appunto nodulosa.

 

 

Cellulite: i vari stadi

 

La cellulite è una condizione che dovrebbe essere prontamente trattata già al suo esordio, perché altrimenti può progredire e peggiorare, diventando sempre più difficilmente trattabile. Si possono distinguere infatti quattro stadi della cellulite:

 

1. Cellulite Edematosa: rappresenta l’inestetismo alla fase iniziale, quando è caratterizzato essenzialmente da una ritenzione idrica. La pelle “a buccia d’arancia” è evidente solo comprimendo il tessuto cutaneo tra le dita. È la fase più precoce e, se trattata adeguatamente, è totalmente reversibile.

 

2. Cellulite Fibrosa: in questa fase inizia a svilupparsi una fibrosi con formazione di piccoli noduli, per cui siamo già in presenza della cosiddetta cellulite nodulosa. L’inestetismo a questo stadio è tuttavia ancora perfettamente trattabile, se preso tempestivamente.

 

3. Cellulite Sclerotica molle: i noduli aumentano di dimensione e risultano al tatto più duri e dolenti. I tessuti sono meno ossigenati, e può iniziare a comparire un’insufficienza venosa e linfatica. Ovviamente la buccia d’arancia è sempre più evidente, ma la cellulite è ancora trattabile e reversibile.

 

4. Cellulite Sclerotica: la pelle si presenta a questo punto con il classico aspetto “a materasso”, caratterizzato da noduli e avvallamenti più accentuati. Ci si arriva perché il problema non è stato trattato in precedenza, per cui si assiste ad un peggioramento di tutte le condizioni finora descritte. I noduli iniziano a premere sulle terminazioni nervose aumentando il dolore al tatto.

 

Non si dovrebbe mai arrivare al quarto stadio, perché il problema può essere trattato, ma non è completamente reversibile.

 

 Cellulite nodulosa: quali sono i trattamenti di medicina estetica

 

 I trattamenti medici che si possono effettuare per migliorare l’aspetto a buccia d’arancia della cellulite sono molteplici e nella maggior parte dei casi l’associazione di due o più procedure permette di ottimizzare i risultati.

La metodica tradizionale è sicuramente la mesoterapia che veicola, tramite delle punture sub-cutanee, delle sostanze specifiche  attive sul microcircolo che vanno ad agire riducendo l’edema ed il ristagno di liquido interstiziale.

La carbossiterapia  consiste nell’infiltrazione nel contesto del tessuto cutaneo e sottocutaneo di gas medicale (CO2) che da una parte va ad agire sul microcircolo andando a stimolare il sistema linfatico e dall’altra va a stimolare lo scambio di ossigeno a livello tissutale migliorando l’eliminazione dei radicali liberi cellulari.

La pressoterapia è un’apparecchiatura specifica che opera delle pressioni controllate e graduali delle aree interessate dalla cellulite seguendo l’andamento del flusso sanguigno e linfatico. In pratica simula quello che è un massaggio manuale andando a sviluppare una pressione graduale ma sempre inferiore a quella corporea in modo da non ostacolare ma favorire il deflusso.

Esistono poi delle apparecchiature più complesse che combinano due o più tecnologie come ad esempio radiofrequenza associata a luce infrarossa o led e vacuum che operano su più livelli andando a migliorare sia l’aspetto a buccia d’arancia che altri inestetismi che spesso si trovano associati alla cellulite come il cuscinetto adiposo ed il rilassamento cutaneo.

E’ importante chiarire che è ormai idea condivisa da tutti gli addetti ai lavori che la cellulite va trattata con una strategia multistep mettendo in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per massimizzare il risultato.

Per ultima, ma non di efficacia, possiamo parlare di una relativamente nuova tecnica che dagli USA è arrivata a noi apportando all’armamentario a nostra disposizione una munizione aggiuntiva soprattutto nel trattamento del buco vero e proprio della cellulite che fin d’ora in realtà non aveva trovato grande beneficio da tutte le metodiche sopra citate.

Si tratta di una subcision guidata che, attraverso una millimetrica lama chirurgica, va a recidere i tralci connettivali che sono alla base della retrazione cutanea. Tagliando questo tessuto fibroso infiammato la cute si risolleva e torna a parete così da rendere la pelle liscia senza più avvallamenti. Tale procedura , certificata FDA (Food and Drug Administration), garantisce risultati stabili e duraturi nel tempo.

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