Ritenzione idrica alle gambe

17 Marzo 2021

Ritenzione idrica alle gambe

Gambe gonfie ritenzione idrica, come fare?

Autore: Dott. Di Mattei Di Matteo Valeria

La ritenzione idrica, come indica l’espressione stessa, è l’accumulo dei liquidi all’interno degli spazi intercellulari, ovvero tra una cellula e l’altra, causato da uno squilibrio tra il sistema venoso e quello linfatico.

E’ bene sapere innanzitutto che i due sistemi trasportano circa 20 litri di liquidi ogni giorno: 16 vengono assorbiti dal sistema venoso e 4 concorrono a formare la linfa. Quando però, in presenza di specifici fattori, si verifica un malfunzionamento nelle funzionalità di suddetti sistemi, si può presentare un ristagno di liquidi con conseguente presenza di gonfiori ed edemi sugli arti inferiori.

Il ristagno dei liquidi che caratterizza la ritenzione idrica alle gambe può avvenire però anche in caso di vene poco toniche che determinano un ritorno venoso non completo e, quindi,  quell’ accumulo di liquidi tipico della sindrome delle caviglie gonfie e doloranti o dei piedi gonfi e che causa la temuta cellulite su cosce, glutei e polpacci.

Le cause della ritenzione idrica alle gambe sono diverse e di natura varia. In primo luogo, possono derivare dall’assunzione di farmaci, oppure possono essere collegati a fattori ormonali, ad una cattiva circolazione venosa e linfatica e all’alimentazione o allo stile di vita:

  • i farmaci che possono determinare la ritenzione idrica alle gambe sono prevalentemente gli antinfiammatori, i cortisonici, gli antistaminici, i contraccettivi e quelli prescritti durante la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa;
  •  anche gli alimenti concorrono a determinare o ad aggravare il ristagno dei liquidi a livello degli arti inferiori. E’ risaputo, infatti, che la ritenzione idrica è causata anche da un consumo eccessivo di alimenti contenenti sodio. Il cloruro di sodio (sale da cucina) fa trattenere anziché smaltire acqua al corpo e, così facendo, altera l’equilibrio sodio-potassio determinando un cattivo smaltimento dei liquidi in eccesso;
  •  oltre ai fattori di tipo ormonale e genetico, che sono più difficilmente modificabili, è importante condurre uno stile di vita sano, che preveda un’attività fisica regolare. Muoversi aiuta infatti a mantenere attiva e ben funzionante la “macchina del metabolismo” e migliora la circolazione, con un conseguente beneficio per la riduzione della ritenzione idrica alle gambe.

Esistono diverse tipologie di ritenzione idrica alle gambe:

  • la ritenzione circolatoria si manifesta quando non vi è un perfetto ritorno venoso, cioè, in altre parole, quando il sangue che scende agli arti inferiori non viene pompato verso l’alto con una spinta adeguata. Di conseguenza si presenta un ristagno dei liquidi nello spazio interstiziale che può causare gonfiore alle caviglie e ai piedi, come accade se si trascorrono molte ore in piedi o, al contrario, seduti in ufficio con le gambe accavallate;
  • la ritenzione idrica alle gambe può essere causata da alcune patologie, quali l’ipertensione, l’insufficienza renale, epatiti, cardiopatie o malfunzionamenti del sistema linfatico;
  • come abbiamo anticipato precedentemente, anche i farmaci possono causare ritenzione idrica. Tra questi troviamo in particolare gli antinfiammatori, i farmaci cortisonici, gli anticoncezionali orali e quelli per una terapia ormonale sostitutiva;la ritenzione idrica alle gambe può sorgere anche soltanto per squilibri di natura alimentare. Il consumo continuo o eccessivo di alimenti ricchi di sale e, al contrario, l’assenza di alimenti ricchi di acqua, vitamine e sali minerali (frutta e verdura) può, nei soggetti che presentano già una predisposizione genetica, portare all’accumulo e al ristagno dei liquidi in eccesso che non vengono drenati dall’organismo.

Ciò che quindi occorre fare per evitare l’accumulo dei liquidi è depurare l’organismo. Esistono in natura numerose sostanze, contenute nelle piante e in numerose sostanze naturali, in grado di drenare le tossine accumulate favorendone l’eliminazione. 

Le tossine che il nostro corpo può accumulare possono essere suddivise in due tipologie:

  • tossine endogene (interne, ovvero prodotte dagli organi)
  • tossine esogene (esterne, ovvero introdotte dall’organismo tramite l’alimentazione e la respirazione – coloranti, eccipienti, conservanti, inquinamento da smog, ecc)

La depurazione dell’organismo è un processo che inizia dall’interno e si manifesta all’esterno, attraverso l’elasticità e la tonicità della pelle, ma anche dall’aspetto delle unghie e dei capelli. Gli organi emuntori coinvolti nella depurazione, che combattono cioè contro la tanto temuta ritenzione idrica alle gambe, possono essere coadiuvati nella loro azione da alcune specifiche piante in grado di favorire il ruolo naturale di reni, fegato e intestino.  

Tra le principali piante ad azione depurativa e diuretica ci sono gli ortaggi dal gusto amaro come il carciofo, il cardo mariano, il tarassaco, l’ asparago, ma anche la gramigna, il finocchio, l’aloe, e la betulla. Questi ultimi possono essere assunti in tisane e infusi drenanti durante tutta la giornata oppure utilizzati per via esterna sotto forma di creme ed olii, con un’efficace azione sul drenaggio dei liquidi e anche, conseguentemente, sulla riduzione della ritenzione idrica alle gambe e della cellulite.

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